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lunedì 22 ottobre 2012

Pendolarismo: le donne soffrono di più


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Dire Straits - Walk of Life

Pendolarismo: le donne soffrono di più

In Italia il 22% della popolazione impiega ogni giorno 72 minuti per andare al lavoro e secondo uno studio l’impatto psicologico sulla donna è ben quattro volte superiore rispetto a quello dell’uomo. Ad acuire lo stress, le incombenze collaterali del quotidiano, come fare la spesa e andare a prendere i figli a scuola di Sara Ficocelli

Secondo una ricerca del Censis, i pendolari italiani, che in tutto sono 13 milioni (circa il 22% della popolazione) “lavorano” in media un mese e mezzo in più all’anno dei colleghi “normali” e impiegano in media, tra andata e ritorno, 72 minuti al giorno per gli spostamenti.

Una vita difficile. Fatta di lunghe file in attesa del treno o dell’autobus, stipati in spazi affollati e spesso in condizioni igieniche precarie. Una vita che, secondo un’indagine della Washington University di St Louis condotta su 4300 pendolari texani, favorisce l’obesità in maniera direttamente proporzionale alla durata del percorso casa-lavoro. Una vita che, letteralmente, intossica con lo stress cervello e organismo. A pagarne le conseguenze più dure, secondo uno studio dell’università di Sheffield in Gran Bretagna, è la salute mentale delle donne.

Secondo l’Office for National Statistics inglese, un pendolare britannico impiega in media, per andare e tornare dall’ufficio, 54 minuti al giorno. Una ventina in meno rispetto ai colleghi italiani, ma quanto basta per sovraccaricarsi di stress. L’impatto psicologico di questa situazione sulla donna, hanno calcolato i ricercatori, è ben quattro volte superiore rispetto a quello dell’uomo, dato che si rivela ancor più drammatico se si considera che le donne, a parità di carriera, guadagnano in media il 16,7 per cento in meno dei colleghi maschi.

La ricerca, pubblicata sul Journal of Health Economics, ha analizzato i dati raccolti tra il 1991 e il 2004 con l’annuale sondaggio Household Panel Survey, condotto sulle famiglie inglesi per raccogliere informazioni su lavoro, fattori sociali ed economici e condizioni di benessere e salute. “Abbiamo accertato che le donne, specialmente quelle con figli" spiega la sociologa ed economista Jennifer Roberts, che ha condotto lo studio, "hanno maggiori probabilità di aggiungere altre commissioni quotidiane ai propri spostamenti lavorativi, facendo la spesa o accompagnando i figli. Queste responsabilità “extra”, che gli uomini generalmente non hanno, le rendono più sensibili allo stress del pendolarismo”.

Pendolarismo: le donne soffrono di più
In più, i vincoli di orario e la ridotta flessibilità che spesso si incontra negli ambienti di lavoro rendono il pendolarismo un’attività “obbligata” estremamente stressante. Negli uomini, al contrario, questa pratica quotidiana non influisce affatto. Dall’indagine è emerso che le donne più colpite dallo stress sono, nella maggior parte dei casi, madri con figli in età prescolare, e la sofferenza aumenta se la mamma-lavoratrice non riesce a ritagliarsi un minimo di tempo libero per sé stessa.

Un altro studio dell’International Stress Management Association ha inoltre dimostrato che i pendolari rischiano di stressarsi più dei piloti di guerra e dei poliziotti antisommossa e che sono anche soggetti a sviluppare una particolare forma di amnesia, una sorta di stato mentale che renderebbe simili a “zombie” in cui si dimentica quello che succede nel passaggio dal luogo di lavoro a casa.

Pamela Serafini, esperta in counseling psicologico e tecniche di gestione del peso corporeo, individua i disturbi possibili “in una routine quotidiana fatta di attese, ritardi, traffico e condizioni di viaggio non sempre confortevoli. Tutto questo può diventare fonte di malessere”.

Le donne che patiscono lo stress sul posto di lavoro e occupano incarichi di basso livello hanno, infine, secondo una ricerca dell’Istituto di ricerca su lavoro e sanità canadese, una possibilità doppia di sviluppare il diabete rispetto a quelle che beneficiano di una maggior autonomia decisionale.

Contrariamente agli uomini, reagirebbero alla stanchezza consumando maggiori quantità di lipidi e zuccheri e stimolando i meccanismi responsabili del diabete, come l'aumento di ormoni come cortisolo e adranilina e il cambiamento delle abitudini alimentari. Questo secondo studio, durato nove anni, ha interessato un campione di 7.443 persone e ha rivelato che la proporzione di casi di diabete attribuibili allo stress lavorativo nelle donne ha raggiunto il 19%, un tasso superiore a quello legato ad altri fattori come il consumo di tabacco, di alcool, o all'esercizio fisico, e secondo solo all'obesità.

http://d.repubblica.it/argomenti/2012/10/22/news/donne_lavoro_pendolari-1306018

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