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mercoledì 5 settembre 2012

Allerta Facebook: "antisocial" network. Toglie tempo e denaro.

Colonna sonora consigliata per l'articolo:

Mi piace, mi piace, mi piace!!! e tu? quanti amici hai?

Non si tratta del titolo di un melodramma, ma di qualcosa di più vicino....qualcosa di moderno! Si tratta di Facebook e dei social networks che vanno tanto di moda oggi. Si appunto.. di moda..
Vi vorrei proporre una riflessione su quello che oggi sta facendo
parlare molti sociologi, psicologi ecc ecc... Su questi canali virtuali, ve ne sarete
sicuramente resi conto, si sta montando una realtà fittizia che ci vendono come una realtà più sociale dove si è tutti più uniti e vicini; dove le emozioni non sono più soltanto virtuali, ma neanche del tutto vere, poichè in chat siamo tutti più bravi a far credere quello che ci pare e a dare false impressioni. La domanda che mi sono posto vedendo questa esplosione di [in]felicità da parte delle persone che mi circondano e che fanno uso di questo tipo di prodotto è stata: ma veramente Facebook (prendo il più famoso), ha cambiato il modo di vivere la propria vita? Un mondo mediato da uno schermo, un mondo virtuale, dove il contatto umano si riduce ad una conversazione in chat, può aver fatto questo?
Sarò critico, non voglio dare risposte affrettate, ma analizzare bene tutti gli aspetti, sia positivi che negativi.
Da una parte Facebook è molto utile per mantenere contatti con i tuoi amici, scambiare messaggi e ritrovare i vecchi amici, quelli che se non li rivedevo su Facebook, neanche mi tornavano in mente.. va bene così, forse l'utilità più grande che ha portato, è per altri la possibilità di scambiarsi messaggi gratis sfruttando la rete!! Bhè, un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità come direbbe qualcuno. Ma continua ad andare benissimo così.
Il problema di queste "innovazioni" nasce quando oltre alla parte chiamiamola così "utile" si accosta un potenziale problema di dimensioni ben più grandi, che assume i connotati di "inutile e problematico".

Altro che contatti, amicizia, comunità…Secondo i ricercatori inglesi i social network, Facebook in primis, generano tra i giovanissimi l’esatto opposto: la solitudine. Secondo uno studio infatti, tra i ragazzi di oggi si starebbe diffondendo un fenomeno terribile: EMARGINAZIONE DA COMPUTER.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che, continuando a creare relazioni e contatti su Internet, i giovani dimenticano l’amicizia “tradizionale”, ovvero i rapporti "vissuti" di persona senza la mediazione fasulla di uno schermo.
Facebook ecc.. creano un’ILLUSIONE di contatto umano, che però in realtà è solo virtuale. Eppure, secondo i ricercatori, i giovani si sono abituati alle amicizie online al punto da avere un po’ PAURA di esprimere i propri sentimenti e lasciarsi andare nel mondo reale (che è ciò che caratterizza il nostro vivere dall'esistere imprimetelo nelle vostre menti!). Risultato? SOLITUDINE. Eppure sembra una contraddizione, perché i social network in teoria dovrebbero aiutare le persone (magari quando sono lontane, o impegnate nello studio o nel lavoro), a mantenere i rapporti scrivendosi o condividendo pensieri, immagini, emozioni...
a quanto pare non è così in gran parte per gli utenti "social".

"E' come se fosse una seconda pelle, una dipendenza, un bisogno."

Altro studio che questa volta arriva dall'America, dalla Utah Valley University, pubblicato su “Cyberpsychology, Behavior and Social Networking”: hanno intervistato 425 studenti universitari. I partecipanti dovevano rispondere a domande inerenti la loro felicità e quella dei loro “amici”, inoltre, dovevano descrivere se utilizzavano Facebook. Ad oggi l'utilizzo medio di questo strumento sfiora le 7 ore mensili. Se considerate che è una media, il dato è importante, assume un certo valore. Tornando allo studio era richiesto di indicare il tipo di attività che vi svolgevano, il numero di “amici” online che avevano accumulato e il numero di amici “reali” che conoscevano e frequentavano personalmente. I frequentatori assidui di Facebook hanno risposto in maggioranza che i loro amici online erano di certo più felici di loro e che avevano una vita migliore, mentre, chi passava più tempo con amici reali e socializzava di più nella vita vera, erano più propensi a giudicare la vita con ottimismo e a non ritenere che solo gli altri fossero felici.
Secondo la sociologa Chou, che ha condotto lo studio assieme al suo collega Nicholas Edge, si tratterebbe di un particolare fenomeno che prende il nome di “BIAS DI CORRISPONDENZA”, ovvero la tendenza psicologica con cui traiamo conclusioni errate su una persona sulla base di una conoscenza limitata.
Gli effetti più comuni scaturiti da questa ossessione si riflettono nel trascurare l’ambiente familiare, lavorativo e SOCIALE (avete capito bene!). Sono i contatti virtuali a prendere il sopravvento, perchè l’amicizia creata nei social network GENERA SICUREZZE E AUTOSTIME FITTIZIE.

Ma passiamo alla fase più divertente, quella che nessuno si aspettava forse. Per avere un riscontro più reale di quello di cui ho parlato finora. Sono andato a curiosare su come, chi scommette realmente con soldi veri su Facebook, la pensa e si sta comportando. Ho riportato il grafico delle quotazioni di Facebook che come saprete è entrato a far parte della borsa americana da Maggio 2012.

In soli 4 mesetti l'azione ha confezionato un bel -60%. Non male. Il grafico parla da solo:


Infine ricordo, il meccanismo per cui Facebook ha senso di esistere. Vive con la pubblicità che le aziende pagano per gli annunci. Altrimenti, se queste dovessero realizzare che Facebook non è poi così prodromico per i loro affari incorrerebbe in seri pericoli in tempi limitatissimi. Si alimenterebbero da subito meccanismi degni dei tempi legati alla nostra contemporaneità: il caos. 
E il grafico, che riflette la volontà degli "uomini di borsa" forse fa già intendere qualcosa.. 
i tempi stanno per cambiare?

Sono ben accetti commenti ed opinioni. Non abbiate timori di essere emarginati da computer!

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